Vitovska

26/08/2021 Vino di pietra e vento

 

Estate 2021, di questo breve , ma piacevole viaggio, ricorderò oltre al mare limpido punteggiato, aimè, da noci di mare, (Mnemiopsis leidyi) simil sacchettini di plastica, innocue ma sgradevoli alla vista, ennesima specie aliena che minaccia l’equilibrio naturalistico, il vento e la pietra. Ci troviamo in Friuli V.G., a Sistiana, pochi km da Trieste e dalla Slovenia.

Siamo nel Carso,  Kras in sloveno, terra di confine, suolo secco, terra rossa su calcare bianco.

Durante le uscite in MTB ho apprezzato la pulizia e la purezza questi luoghi, l’essenza del verde primordiale della Slovenia,  il profumo balsamico dell’aria, l’ordine dei tracciati  su letto di pietra, che attraversano natura selvaggia ma anche vigneti ordinati, cinti da muretti di pietra a secco, accatastata. 

Ecco la pietra, ovunque presente, nei muri di cinta delle proprietà, nelle architetture, a lato delle strade, sulle spiagge, connotato caratterizzante del paesaggio.

E a volte nella  pietra viene travasato anche il vino di cui scrivo, la Vitovska, vitigno autoctono a bacca bianca, dalla forte impronta territoriale, presente da tempo immemore in queste zone, vedi alla voce romani, prima vinificata con altri vitigni quali la Malvasia Istriana, ma da alcuni anni risplende di luce propria da quando alcuni produttori decisero di vinificare in purezza questo nettare particolare.

Il primo è stato Lupinc nel 1968, la sua Azienda si trova a Prepotto a pochi km da Sistiana.

Giallo dorato ma anche ambrato, quasi da Orange,  a seconda della macerazione, semiaromatico, sapido, fruttato, sentori di salvia, pietra focaia, eh si, ancora la pietra.

Questo gioiello del Carso viene coltivato su una superficie di qualche decina di ettari.

 

Nota di degustazione

Vitovska di Lupinc 2018, presso Gran Osteria Tre Noci, locale caratteristico sapientemente restaurato utilizzando legno di recupero, mattoni a vista e neanche a dirlo, pietra bianca. Proposta dei vini degna di nota.

Nel calice giallo dorato, abbastanza consistente, morbidezza calda, non eccessivamente sapida, note minerali e salvia, quella si, abbinata a piovra  con pomodorini confit e ombrina alla mediterranea. Palato deciso e complesso, personalità e struttura, Lupinc non ci va leggero, un vino che si può aspettare anche per anni.

Non deluderà.

 

Info:

www.Lupinc.it

www.trenoci.it